La Parrocchia

La Chiesa dei frati cappuccini, che sorge sulla piazza omonima, affonda le sue origini nel clima leggendario e cavalleresco dei tempi del conte Ruggero dei Normanni. Dopo avere allontanato i saraceni  dal regno di Sicilia, Ruggero si trovò in guerra nientemeno che col fratello, comunque, fu raggiunta presto e sul luogo della pacificazione, a memoria del fatto, fu costruita una cappelletta, dopo il 1072, che fu chiamata appunto “Santa Maria della Pace”.
Quando i cappuccini si stabilirono a Palermo, nel 1533, scelsero molto volentieri questo luogo per edificare chiesa e convento e dedicarono il tutto a Santa Maria della Pace, come documenta una lapide in latino che si può leggere tuttora. La Chiesetta subì i primi restauri nella prima metà del 600, per interessamento solerte del grande benefattore dei cappuccini don Ottavio d’Aragona, che riposa nella stessa chiesa. La consacrazione della Chiesa fu fatta nel 1623 dal vescovo di Lipari Alberto Caccamo.
Nel corso dei secoli la Chiesa ha subito rifacimenti vari e restauri sino al 1934, anno in cui prese la forma attuale.
Pur mantenendo l’austerità propria delle chiese cappuccine, Santa Maria della Pace presenta un aspetto luminoso e offre dimensioni di spaziosità nelle sue tre navate. A questo punto diamo qualche cenno, brevissimamente, nel limite del presente articolo, sulle opere che si possono ammirare nella chiesa, nell’antisagrestia, nella sagrestia e nel coro, sito dietro l’altare maggiore.
Sopra il portone centrale di ingresso, c’è il busto marmoreo del principe Gaetano Cottone. Subito a destra c’è il monumento sepolcrale del vicerè Eustachio Laviefuille e a sinistra quello di Carlo Filippo Cottone, entrambi  dello scultore palermitano Ignazio Marabitti (1797). Così lungo tutta la navata centrale abbiamo diversi monumenti funebri, alcuni dei quali di fattura pregevole.
Apre la navata minore destra la tomba del ven. ANDREA da Burgio (1772), meta di pellegrinaggi continui. Nella seconda cappella troviamo una tela raffigurante S. Anna, la Madonna col Bambino Gesù e un agnellino, che è probabilmente da attribuire a Leonardo da Vinci o alla sua scuola. 
La terza cappella è un altare ligneo con una statua di Santa Rosalia e con in alto la terracotta raffigurante “Santa Maria della Pace”, titolare della chiesa.
Segue poi la cappella di San Bernardo da Corleone (1667), con un crocifisso di scuola fiamminga, una statua del beato in estasi, opera di fr. Benedetto Valenza da Trapani (1790) e l’urna con le ossa del santo corleonese. Dopo la cappella di San Bernardo, ai piedi di un monumento funebre di stile neoclassico, dedicato al marchese Forcella, giace il grande cappuccino taumaturgo fr. Girolamo da Corleone (1717).
La prima cappella della navata minore sinistra custodisce una tela del pittore cappuccino Fedele da S. Biagio Platani (1801), raffigurante l’immacolata, la Trinità e Santi. Nella stessa cappella troviamo il monumento funebre a Vincenzo Natoli, opera dello scultore F. Pennino, sotto del quale c’è un sarcofago artistico che contiene il corpicino di Francesco D’Avalos (1570), figlio del viceré di Sicilia Ferdinando. Nella seconda cappella possiamo sostare in preghiera presso la tomba dell’eroico vescovo missionario cappuccino CIRILLO GIOVANNI ZOHRABIAN (1972). La quinta cappella ospita un reliquiario del 600 e una statua recente di San Francesco. Ai piedi di questa cappella riposano i servi di Dio cappuccini p. GIUSEPPE da CAMMARATA (1677) e p. SALVATORE da PANTELLERIA (1711).
La tela dello sposalizio di S. Giuseppe con Maria di Olivio Sozzi (1765), si può ammirare nella sesta cappella. Nella settima cappella c’è il monumento funebre a Ferdinando Francesco Gravina, principe di Palagonia, di scultore ignoto.
Nella grande cappella centrale in un altare ligneo maestoso, con intagli di Fr. Riccardo da Palermo (1871), è custodita la statua marmorea della Madonna dei Cappuccini, dallo splendido panneggio, tanto cara al popolo palermitano. I Frati hanno ricevuto in dono questa statua nel 1731 dalla famiglia Lavaggi, alla quale era giunta dopo varie peripezie.
La Madonna dei Cappuccini fu incoronata con solennità nel 1779.
Nell’antisacrestia possiamo ammirare due tele artistiche: “la nascita di Cristo”, forse dello Stomer (1650 ca) e il “presepio”, attribuito a Gherardo delle notti (H. Gerrit, 1656).
In sacrestia domina il crocifisso scolpito da fr. Benedetto Valenza da Trapani e quattro crocifissini in bosso, attribuiti allo stesso artista.
Nel coro troviamo un calvario stupendo, forse il capolavoro di, forse il capolavoro di fr. Benedetto, e dipinti del p.Fedele da S. Biagio con scene della passione di Cristo.
Queste poche note bastano a richiamare il valore della pluricentenaria  chiesa “Santa Maria della Pace” dei cappuccini palermitani, ricca di memorie e di ricordi storico-artistici, e sono un invito a visitarla e a sostarvi in preghiera.

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